martedì 14 novembre 2017

Il Sacro Calice

   Ci sono emozioni che non hanno eguali, come quella di trovarsi di fronte al Santo Graal. Non sapevo che fosse conservato a Valencia, dentro la cattedrale. Bisogna però guardare la grande foto (non bene in vista e un po' di lato) a sinistra, entrando dalla porta d'ingresso 'de los Hierros', per vederlo in modo ravvicinato.
la Cattedrale, interno
navata centrale
                   
                        Valencia, la Cattedrale
                         ingresso 'de los Hierros' 
la Cappella del Santo Graal
   Il Santo Graal è custodito dentro una teca, in una cappella all'interno della Cattedrale di Valencia. La Cappella è a pianta quadrata con pareti di pietra lavorata. Intorno alla teca c'è un altare di alabastro dove sono rappresentate scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Spiccano nella scena principale i dodici Apostoli che partecipano al banchetto con Gesù.
   Si tratta, infatti, del Calice usato da Cristo durante l'ultima cena. Credere o non credere? Questione di fede.
  Sorprende certo la sua fattura perché non si tratta di un semplice calice. Jaime Sancho, il guardiano della reliquia, assicura che la famiglia che ospitò Gesù per l'ultima cena fosse ricca, così è probabile che il calice facesse parte dell'oreficeria di casa per la benedizione pasquale. E' sicuramente del I secolo d. C. anche se il professor Ferran Arasa, dell'Università di Valencia, secondo uno studio recente, dice che si può indicare una datazione più ampia che comprenderebbe in ogni caso il regno di Tiberio. Dal punto di vista scientifico, comunque, non si può dimostrare niente.


   Quanto al suo percorso per arrivare in Spagna, la tradizione cattolica dice che San Pietro lo trasportò a Roma e che i suoi successori lo conservarono lì fino a quando Sisto II non lo consegnò al diacono Lorenzo che lo fece arrivare a Huesca, in Spagna, nel 258 d. C. Rimase nascosto nelle montagne aragonesi per diverso tempo. La prima data successiva certa è il 1134 quando un canonico di Saragozza scrisse di averlo visto nel Monastero di San Juan de la Peña. Nel 1399 c'è la prima documentazione storica del calice con l'atto di donazione al re Martino I di Aragona che lo portò a Saragozza nel palazzo dell'Alajaferia. La vedova di Martino, Margarita de Prades, lo donò alla città di Valencia e nel 1424 il re Alfonso il Magnanimo lo donò alla Cattedrale dove è sempre rimasto, tranne in due occasioni. La prima volta quando, durante l'occupazione di Napoleone 1809-1812, fu portato a Ibiza e la seconda volta quando, durante la guerra civile 1936-1939, fu nascosto dai valenciani che lo passarono da casa in casa per farne perdere le tracce.
immagine del Sacro Calice
dentro la Cattedrale
   La coppa è alta 7 cm con un diametro di 9,30 cm,  in pietra agata. La base sembra una coppa rovesciata ed è ricoperta di oro, perle e da pietre preziose. La parte rovesciata, riconosciuta come coppa egizia (al British Museum esiste un suo gemello), porta un'iscrizione in arabo (non decifrata).
   La Cappella è meta di pellegrinaggi, anche gli ultimi papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI vi si sono recati ed hanno celebrato la messa bevendo nel Sacro Calice. Si calcola che trecentomila persone hanno visitato nell'ultimo anno la Cattedrale di Valencia, la maggior parte per visitare il Santo Graal. Tra questi ci sono stata anch'io.

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