La Spagna è il Paese europeo che preferisco, ha una democrazia giovane e un popolo dinamico che si è adattato alla modernità più anticonformista pur mantenendosi fedele alle proprie tradizioni. Le sue città sono allegre e ospitali, le sue feste spettacolari.
Trovandomi a Siviglia (settembre 2015) ho voluto assistere alla
corrida di cui avevo letto e sentito dire. Considerata un evento nazionale e di
grande attrattiva turistica, la 'Corrida' non è solo uno spettacolo cruento (inutile negarlo) ma molti Spagnoli l’apprezzano per il suo significato
simbolico: la lotta tra l’uomo e il toro viene percepita come il mitico confronto tra la forza bruta che soccombe e la virtù umana che prevale, e la morte del toro è nobile perché muore nell’arena e
non in un mattatoio (questa opinione non è mia); quanto al matador, egli, poiché ha sfidato la morte, merita oltre alla fama anche la gloria e l’immortalità.
Nonostante gli animalisti la pensino diversamente considerandolo uno
spettacolo di brutale violenza e inaudita crudeltà verso i tori, il rituale della corrida è molto sentito dagli
Spagnoli perché fa parte della loro cultura e della loro
tradizione.
negozio di souvenir pubblicizza la corrida |
Le più famose corride sono quelle di Madrid (Plaza de Toros Las Ventas),
Barcellona (La Monumental ,
la più antica) e di Siviglia la cui Plaza de toros è la più grande di Spagna.
in attesa che inizi la corrida |
interno della cappella |
vetrina. banderillas |
dipinti di toreri famosi |
testa di toro imbalsamata |
corridoio del museo |
vetrina: abiti di toreri |
vetrina: abiti di toreri |
Nell’arena il protagonista è il matador, non il toro, e al pubblico sovrano
spetta applaudire o fischiarlo a fine corrida; egli ha una squadra di 5 uomini:
banderilleros (toreri a piedi) e picadores (toreri a cavallo).
La corrida consta
di tre fasi: tercio de varas, tercio da banderillas e tercio de muleta. Nella
prima fase il matador e i banderilleros incitano il toro con la capote de brega
(cappa) per farlo caricare quindi il matador lo spinge verso il picador che
infligge dietro il collo del toro dei colpi di pica (asta di legno con la punta
in metallo) rendendolo debole; nella seconda fase i banderilleros conficcano sul
dorso del toro una banderilla (asticciola di legno coperta di carta colorata.
Il momento culminante ma anche più pericoloso (terza fase) è quando il matador esegue
i passaggi con la muleta (drappo rosso sorretto da un’asta di legno) e la spada,
facendo prima stancare il toro e poi uccidendolo. Trascinato fuori dall’arena verrà macellato e dato in beneficenza. Le regioni della Spagna dove più radicata è la tradizione taurina sono l’Andalusia, la Castiglia-La Mancha , e la Castiglia y Leòn, ma corride ci sono anche nel sud della Francia e in America Latina.
difficoltà per il picadore |
il toro morente |
passaggio con la muleta |
il toro ucciso esce di scena |
Alcuni toreri sono rimasti tra i più famosi di tutti i tempi e tra questi Juan Belmonte, José Gómez Ortega (detto Joselito, colpito da una cornata al ventre nel 1920), Manuel Rodríguez Sánchez (chiamato Manolete e forse il più popolare, ucciso anche lui durante una corrida), Luis Dominguin, una stella delle arene spagnole negli anni ’40 e ‘50. Nella corrida di sabato 26 Settembre 2015 il matador Manuel Escribano ha saputo soddisfare le aspettative del pubblico di Siviglia per la sua professionalità (perché è il pubblico che alla fine applaude o fischia implacabilmente).
sfilata finale dei toreri |
La sorte del toro può dipendere anche dal
modo in cui ha combattuto e, se con onore, può avere salva la vita (cioè viene
premiato con l’indulto). E il pubblico in questo caso agita prima fazzoletti bianchi (l'ho capito dopo cosa volessero significare).
La tauromachia era già praticata dai Greci, Etruschi e Romani. Nella
civiltà minoico-micenea (vedi palazzo di Cnosso il ‘salto del toro’) era
incruenta perché non era prevista l’uccisione del toro che, probabilmente,
veniva sacrificato. In Spagna si afferma nel XIV sec. dove all’inizio erano i nobili a
cavallo che affrontavano i tori (ancora oggi a Jerez de la Frontera la corrida è a
cavallo).
A testimonianza
della sua popolarità le rappresentazioni della corrida le troviamo nella
letteratura, nell’arte e nel cinema. Ricordiamo le incisioni realizzate da F.
Goya (1814-1816) conservate al Museo del Prado di Madrid. La tauromachia fu una delle passioni di P. Picasso e ad essa dedicò molte delle sue opere in ceramica e diverse incisioni ( nel 1957 eseguì 26 incisioni rifacendosi a Goya).
Picasso al Museo Pepoli di Trapani |
Picasso al Museo Pepoli di Trapani |
Picasso al Museo Pepoli di Trapani incisione |
Nel romanzo ‘Fiesta’ di Hemingway lo scrittore descrive
la corsa dei tori di Pamplona e in ‘Morte nel pomeriggio’ si concentra
direttamente sulla corrida. Nel film
‘Sangue e arena’ (1941) tratto dal celebre romanzo di Vicente Blasco Ibáñez si narra la sfortunata vita del torero Juan Galliardo. Ma gli esempi potrebbero continuare.
Nell'arena si muore anche. A Teruel, in Aragona il 10 luglio 2016, un torero di 29 anni, Victor Barrio, è morto dopo essere stato incornato ripetutamente da un toro di 529 kg. Non succedeva dal 1985. Altri episodi tragici si sono verificati negli ultimi anni.
Nell'arena si muore anche. A Teruel, in Aragona il 10 luglio 2016, un torero di 29 anni, Victor Barrio, è morto dopo essere stato incornato ripetutamente da un toro di 529 kg. Non succedeva dal 1985. Altri episodi tragici si sono verificati negli ultimi anni.
Il dibattito sulla corrida in Spagna è aperto da qualche decennio, ad
esempio le Isole Canarie l’hanno vietata nel 1991 e la Catalogna l’ha abolita
nel 2012. Le polemiche continuano perché si è sempre più sensibili verso il
problema animalista ma la
corrida ha ancora molto della sua attrattiva e si cerca di renderla il più possibile
meno ‘sgradita’ per non provocare forti emotività. Non bisogna poi dimenticarsi dell’aspetto economico: le
corride, che vengono finanziate con denaro pubblico, rendono alle casse dello
Stato spagnolo più di 300 milioni di euro l’anno, per questo anche si fa fatica
ad abolirle. I biglietti per i posti migliori possono costare fino a 150 euro
(io l’ho pagato 40 euro).
Anche la politica spagnola è divisa sulla corrida: abolirla perché rito
sanguinario o preservarla perché patrimonio culturale?
Siviglia Real Maestranza |
La mia opinione sulla corrida non è contraria, personalmente non l’ho
ritenuta così violenta e sanguinaria, essa poi ha un legame antico con il mondo
classico a cui siamo stati educati e rappresenta un patrimonio della grande
cultura mediterranea alla quale apparteniamo.
Flamenco
Il flamenco si balla su pedane di legno al suono delle chitarre battendo
i tacchi (zapateado) e tenendo tra le
mani le nacchere o castañuelas. Le esibizioni maschili si basano sul gioco
virtuosistico di zapateado y taconeos mentre quelle femminili si concentrano
molto sulle evoluzioni dello scialle o del ventaglio. I costumi tradizionali
dei ballerini sono lo scialle, il ventaglio e un lungo abito a balze per le
donne; pantaloni neri, camicia e giacca scura per gli uomini. La vivacità dei
colori contraddistingue l’abbigliamento
femminile, il monocolore quello maschile.
Siviglia, Granada
e Madrid sono le città che hanno dato maggiore spazio al flamenco ma anche
Cadice e Jerez de la Frontera ,
che resta la patria del flamenco. In queste città il flamenco si sviluppa in
particolare durante le ferias e fiestas ma ci sono anche degli appuntamenti
speciali come i festival e tra questi la famosa e internazionale Bienal De Arte Flamenco di Siviglia.
Ormai il flamenco fa parte della cultura e della tradizione musicale spagnola ed è rappresentato in tutto il mondo. Negli ultimi decenni ha conosciuto un’ascesa straordinaria grazie ad artisti che hanno saputo fonderlo con altri generi musicali (vedi Paco de Lucía).
Non si tratta della solita attrattiva per turisti,la Fontana
Magica è un monumento unico che vi proietterà in una realtà
incantata e vi farà provare una sensazione rilassante e piacevole, romantica
quasi. Non rimanete però troppo vicini ad ammirare le evoluzione dei getti d’acqua
perché gli spruzzi potrebbero bagnarvi (qualche mia foto, infatti, è segnata da
goccioline).
La Fontana è inclusa in altre cascate minori e piccole piscine artificiali. La vista migliore che vi consiglio per godere dello spettacolo è quella dallo scalone che porta al Palau Nacional perché da lì lo sguardo arriva su Plaza Espanya e sulla città con le sue luci sullo sfondo.
Flamenco
A Siviglia si può assistere ad una vasta gamma di spettacoli di flamenco.
I locali tipici sono numerosi e tra questi c’è El Palacio Andaluz. Ho comprando
due biglietti in un negozio di souvenir a Plaza Virgen de Los Reyes e devo dire
che è stata un’ottima scelta. Se vi trovate a Siviglia andate al Palacio
Andaluz in Avenida Maria Auxiliadora 18: è l’ideale se preferite un tipo di
flamenco più ricercato.
El Palacio Andaluz ha offerto uno spettacolo di flamenco di un’ora e
mezzo con i migliori ballerini professionisti del momento (costo: 40 euro a
persona, incluso un drink oppure cena con ‘tapas’ o ‘a la carta’ con costo più alto).
Il flamenco, un insieme di danza, canto e musica, dichiarata dall’Unesco
Patrimonio dell’Umanità, costituisce l’espressione più pura del folclore
andaluso e, ormai parte della tradizione
musicale spagnola, è danza rivendicata come propria dai gitani che la
influenzarono e ne diventarono i legittimi custodi. Furono i gitani che diedero
al flamenco la forma caratteristica che ancora ha e che è il risultato di altre
forme musicali, già esistenti in Andalusia, come la musica araba, ebraica e
bizantina.
Il flamenco nasce come solo canto, la musica e la danza furono aggiunte
in un secondo momento. E’ conosciuto anche come ‘cante jondo’ cioè canto
profondo e malinconico perché era nato come una forma d’espressione che nasceva
dalla sofferenza del popolo gitano, all’inizio emarginato dalla società andalusa;
il ‘cante jaleo’, invece, è una varietà del flamenco ed è un canto molto vivace
che incita a fare baldoria e festa insieme al ‘palmas’ (battito delle mani). Le
canzoni (coplas) del flamenco possono esprimere angoscia e sofferenza (solea),
vivacità e allegria (alegria), intensità e disperazione (siguiriya), ottimismo
e gioia (buleria).
Manca un’adeguata documentazione
storica sul flamenco e non è mai stato oggetto di un’ indagine musicologica
approfondita, forse perché la sua provenienza veniva considerata dalla classe
più agiata andalusa, di basso livello sociale. I gitani hanno impresso in
questo nuovo stile musicale tutta la loro passione e la loro energia, il loro
spirito ribelle e la grande capacità interpretativa. Infatti viene chiamato
‘duende’ (spirito) quello che l’interprete, ballerino o ballerina di flamenco,
riesce a comunicare al pubblico suscitando una forte emozione. E più l’interprete
è capace di trasmettere tutta la passione per la vita più si riconosce in lui l'essere un artista di flamenco.
Molti ballerini di flamenco professionisti sono di origine gitana. I
gitani arrivarono in Andalusia agli inizi del XV sec. dopo aver attraversato il
Medio Oriente e il Mediterraneo, provenienti dalla regione indiana del Sid,
(oggi in Pakistan) dal quale erano fuggiti in seguito a guerre ed altre
calamità. Uno dei primi documenti scritti in cui si attribuisce il flamenco ai
gitani è del 1774. I gitani tramandavano i loro canti oralmente e li eseguivano
solo all’interno del loro gruppo sociale. Fino alla metà del ‘700 non poterono
esibire il flamenco in pubblico perché non ebbero piena libertà di espressione
che venne concessa da Carlo III di Borbone (re di Spagna dal 1759 al 1788).
A differenza del
resto d’Europa dove sono rimasti emarginati assumendo una connotazione
negativa, in Spagna l’etnia gitana riuscì ad integrarsi e a divulgare i propri
canti divenendone l’interprete più autentica. Il flamenco diventò popolare verso
la metà del secolo XIX e nel 1885 a Siviglia si aprì il primo ‘cafés
cantantes’.
Oggi i ‘tablaos flamencos’ (spettacoli di flamenco) sono gli eredi diretti di quelle prime rappresentazioni pubbliche. Singole esibizioni si possono vedere anche per strada, ma i turisti che visitano Siviglia vogliono vedere gli spettacoli di flamenco nei locali tipici.
Nei tablaos si può cenare e bere mentre si assiste ad una esibizione dal vivo; questi
locali si trovano nei quartieri di Santa Cruz, El Arenal e Triana in passato
sede di una comunità di gitani.
Oggi i ‘tablaos flamencos’ (spettacoli di flamenco) sono gli eredi diretti di quelle prime rappresentazioni pubbliche. Singole esibizioni si possono vedere anche per strada, ma i turisti che visitano Siviglia vogliono vedere gli spettacoli di flamenco nei locali tipici.
Ormai il flamenco fa parte della cultura e della tradizione musicale spagnola ed è rappresentato in tutto il mondo. Negli ultimi decenni ha conosciuto un’ascesa straordinaria grazie ad artisti che hanno saputo fonderlo con altri generi musicali (vedi Paco de Lucía).
Fuente magica
A Barcellona si
può assistere gratuitamente ad uno spettacolo straordinario. E’ quello della
Fuente Magica che si trova proprio ai piedi della collina di Montjuic.
Progettata da Carles Buïgas è stata costruita nel 1929 per l’Esposizione Nazionale.
Ha una forma ellittica ed è predisposta per trenta giochi di acqua, ognuno con
un colore diverso che si basa sui cinque colori di base quali giallo, azzurro,
verde, rosso e bianco.
I giochi d’acqua sono accompagnati dalla musica (aggiunta negli anni ’80). Il sottofondo musicale è molto vario, dal classico al moderno, e cambia di continuo. L’orario dello spettacolo varia secondo la stagione: in primavera ed estate dalle 21.00 alle 23.30, in autunno e inverno dalle 19.00 alle 21.00.
I giochi d’acqua sono accompagnati dalla musica (aggiunta negli anni ’80). Il sottofondo musicale è molto vario, dal classico al moderno, e cambia di continuo. L’orario dello spettacolo varia secondo la stagione: in primavera ed estate dalle 21.00 alle 23.30, in autunno e inverno dalle 19.00 alle 21.00.
Immaginate a quale
grandioso spettacolo di getti d’acqua, di luci, colori e musica potrete
assistere considerato che le dimensioni della Fontana sono di ben 12 metri di
diametro e che i giochi d’acqua arrivano fino a 15 metri di altezza!
Posta sotto il
Palau Nacional dove ha sede il Museu Nacional d’Art de Catalunya, lo scenario
che fa da sfondo offre qualcosa di spettacolare! Su Youtube potete trovare
diversi video ma assistere di presenza a questo stupefacente spettacolo sarà
indimenticabile!
Non si tratta della solita attrattiva per turisti,
La Fontana è inclusa in altre cascate minori e piccole piscine artificiali. La vista migliore che vi consiglio per godere dello spettacolo è quella dallo scalone che porta al Palau Nacional perché da lì lo sguardo arriva su Plaza Espanya e sulla città con le sue luci sullo sfondo.
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