martedì 20 giugno 2017

Favole latine per oggi

   Le favole, dal latino "fabulae", sono brevi narrazioni i cui protagonisti sono quasi sempre animali che agiscono e si comportano come uomini. Sotto la tradizionale veste animalesca, sfilano i tipi umani più diversi per condizione sociale e per carattere: prepotenti, furbi, vanitosi ed altri ancora.
   La cosa più importante è, però, che le favole dicono delle verità che non è nemmeno difficile scoprire, ed esprimono una saggezza antica che è sempre moderna ed attuale. La realtà del mondo umano, in fondo, è sempre la stessa.
   Di Fedro ho scelto alcune favole molto significative che a me sembrano molto indicate per i tempi che stiamo vivendo, vedete cosa ne pensate voi.
maschera umana
Vulpes ad personam tragicam

(La volpe e la maschera tragica)
Personam tragicam forte vulpes viderat:
<< O quanta species, inquit, cerebrum non habet ! >>
Hoc illis dictum est quibis honorem et gloriam
fortuna tribuit, sensum communem abstulit.


Traduzione:
Un giorno una volpe aveva visto una maschera tragica:
<< Oh che bella, disse, non ha cervello ! >>
Questa favola vale per coloro ai quali la sorte ha concesso onore e gloria, ma ha tolto 
il giudizio.
Commento
E' tra le favole più note di Fedro e tra le più moderne. Il suo significato è questo: l'aspetto esteriore, per quanto bello ed affascinante, non basta a dimostrare l'intelligenza di colui al quale la natura ha donato il pregio della bellezza fisica. Vi è un'altra bellezza che il tempo non distrugge e non è legata al capriccio della fortuna: quella dello spirito. La bellezza quindi è solo un accessorio o è tenuta in grande considerazione specialmente oggi che si guarda più all'esteriorità che all'interiorità di ciascuno?


De vulpe et uva
(La volpe e l'uva)
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus:
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
<< Nondun matura est; nolo acerbam sumere >>.
Qui facere quae non possunt verbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi.

Traduzione:
Una volpe, spinta dalla fame, cercava di prendere 
dell’uva che pendeva dall’alto di un pergolato, alzandosi con tutte le sue forze:
non arrivando a toccarla, andandosene disse:
<< Non è ancora matura; non la voglio prendere acerba >>.
Coloro i quali disprezzano a parole quelle cose che non possono fare, debbono considerare come rivolto a loro questo esempio.
Commento
È una favola notissima e in pratica dice questo: chi dopo aver desiderato tanto una cosa non la può ottenere si consola dicendo che non la vuole più. E’ la soddisfazione di chi è incapace. E quanti incapaci conoscete voi ? Oggi ce ne sono parecchi.
Mons parturiens

(La montagna che partorisce)
Mons parturibat, gemitus immanes ciens,
Eratque in terris maxima exspectatio.
At ille murem peperit. Hoc scriptum est tibi,
Qui, magna cum minaris, extricas nihil.

Traduzione:
La montagna stava per partorire, emettendo terribili grida,
e sulla terra c’era grandissima attesa.
Ma quella partorì un topolino. Questa favola è per te, 
il quale, mentre prometti grandi cose, non ne concludi alcuna.
Commento
La montagna stava per generare un figlio, e l’evento era da tutti atteso con grande trepidazione. Ma quella partorì un topolino. Così, dice Fedro, è per coloro che promettono mari e monti senza concludere nulla. Al giorno d’oggi a chi potrebbe riferirsi, secondo voi, questa favola? Pensateci un po’.
Pastor et capella
(Il pastore e la capretta)
Pastor capellae cornu baculo fregerat:
Rogare coepit, ne se domino proderet.
<< Quamvis indigne laesa, reticebo tamen,
sed res clamabit ipsa, quid deliqueris >>.

Traduzione :
Un pastore aveva spezzato un corno ad una capretta.
Incominciò a pregarla affinché non lo accusasse al padrone.
<< Sebbene maltrattata a torto, non dirò niente, 
ma la cosa di cui ti sei macchiato, parlerà da se.
Commento
Un pastore che aveva danneggiato una capretta spezzandole il corno, la supplicava di non raccontare niente al padrone. La capretta lo assicura che non racconterà niente al padrone, ma il danno che le ha arrecato è sotto la luce del sole e tutti lo possono vedere. La conclusione è: <<LA VERITA’ PRIMA O POI VIENE A GALLA E OGNI TENTATIVO DI MASCHERARLA E’ INUTILE>>. Succede così anche al giorno d’oggi? Secondo me sì.

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