Chi è
convinto che il Portogallo
è un ancora un Paese povero e arretrato come lo
pensavamo decenni fa, si sbaglia. Anche questa volta si è rivelato vivo e
proiettato verso il futuro, con le carte in regola per diventar un Paese europeo
moderno ed efficiente. Anzi in questi anni credo che abbia fatto ancora più
progressi di quanto mi aspettassi. Dopo un programma di assistenza che è
costato sacrifici al Paese, le politiche del nuovo governo, insediatosi nel 2015, si dice che stiano dando dei risultati e le prospettive di crescita (secondo le agenzie di
rating) sono buone. Sacrifici veri e voglia di farcela, attenzione allo stato sociale, prezzi bassi ed una burocrazia più snella stanno contribuendo alla ripresa economica.
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mariscos |
I centri commerciali e le vie dello shopping li ho trovati gremiti di
gente e le ‘marisquerie’ piene (non solo di turisti anche di gente comune).
Lisbona è sempre la stessa, con lo stesso fermento urbanistico, come quindici anni fa. La città per me ha un fascino
straordinario, suggestivo e intenso, che si rivela nei panorami che si ammirano
dall’alto dei suoi ‘miradouro’.
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Lisbona, panorama sul Tago |
Ce n'è più di uno. Ad esempio il ‘miradouro de Santa Luzia’ è uno degli
angoli più frequentati e si affaccia su un panorama pittoresco sul Tago e
sull’Alfama. Impossibile non ritornarci. I mezzi pubblici di Lisbona mi
ricordano quelli di San Francisco, sono i tram colorati e numerati, classico il
n. 28 che sale verso l’Alfama e il Castello di San Giorgio.
Da ‘Marina e Duarte’, dove si
canta un ‘signor fado’, nel quartiere di Alfama, ho trascorso una serata
speciale: esperienza sociale indimenticabile
e cena con ‘cataplana’. Leit motiv della serata ‘Una casa portuguesa’.
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si canta il fado |
Oltre al ‘fado’altro simbolo del Portogallo è il ‘porto’. Il vino ‘porto’
rappresenta il Portogallo in tutto il mondo, la regione vinicola dell’Alto
Douro, dove viene prodotto, è considerata patrimonio dell’Umanità ed uno dei
più bei paesaggi del nord del Portogallo. A Villa Nova de Gaia (di fronte
Porto) sul lungo Douro la sera risaltano le insegne delle migliori case
vinicole ed è uno spettacolo vederle illuminate mentre si cena in qualche
ristorante affacciato sul fiume (come quella sera in cui io e mio marito abbiamo cenato con i nostri amici Giusy e Guido).
A Porto
sono stata colpita dalle colorate e pittoresche case della Ribeira, considerata
una delle principali attrazioni della città insieme al ponte Dom Luis I. Porto
è la città dei ponti che ha sempre rivaleggiato con Lisbona in quanto a potere
economico ma è anche ‘uma cidade maravilhosa’, ricca di monumenti e chiese
(stupenda quella ‘dorata’ di San Francesco).
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Porto, ponte Dom Luis I |
Prima di Porto il giro in macchina (guidava Guido) ci ha portato in luoghi dove non ero ancora stata: Obidos, una
cittadina fortificata, cinta da mura medievali che racchiudono case con bordi gialli e blu (secondo
me uno dei siti più pittoreschi del Portogallo) e dove il Castello, ben
conservato, è stato trasformato in una elegante e lussuosa Pousada.
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Obidos |
A Coimbra,
conosciuta per la sua celebre Università, ci siamo fermati solo un pomeriggio
(troppo poco), giusto il tempo di fare un giro veloce per Almedina, di
fotografare la seducente ‘tricana’ e prendere un caffè al ‘Santa Cruz’. Abbiamo trovato una
lunga fila alla biblioteca Joanina dove si entra a gruppi. L’attesa era di due
ore e così abbiamo rinunciato alla visita. Peccato perché la biblioteca dicono sia un gioiello e
meritava di essere vista!
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Coimbra, Santa Cruz |
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Coimbra, la 'tricana' |
Sono poi rimasta sorpresa dallo sviluppo turistico di Cascais, un tempo
borgo di pescatori e diventato meta del turismo d’elite. Ville di lusso (tra
queste anche ‘Villa Italia’ dove visse l’ultimo re d’Italia Umberto II e
trasformata in hotel), ristoranti e alberghi si dispongono lungo il litorale prima
e oltre la famosa ‘Fortaleza’.
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Capo da Roca: panorama |
Nel mio precedente viaggio non ero stata sulle coste alte e rocciose del Portogallo, così i nostri amici ci hanno portato fino (loro c'erano già stati) a ‘Capo da Roca’ che è il
punto più occidentale del continente europeo a circa 100 metri d’altezza, su un
vertiginoso precipizio. Il posto è panoramico, umido e ventoso, con un faro che ne
indica la presenza. Prima di rientrare a Caregado (a casa di Giusy e Guido che ci avevano ospitato) ci siamo fermati in un posto 'infernale' vicino Cascais dove la costa è a tratti rocciosa: ‘Boca do Inferno’ è una spaccatura della scogliera in cui l’acqua del mare, quando è mosso, si infrange generando un forte boato! Non avevo mai visto una scogliera così aspra e onde così fragorose!
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Capo da Roca: il faro nella nebbia |
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Boca do Inferno: la scogliera |
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la bocca dell'Inferno |
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