lunedì 22 agosto 2016

Orchidee e farfalle nel giardino asiatico

   Dal 03 al 10 di agosto sono stata a Brema a trovare degli amici e, durante il mio soggiorno, ho visitato la  ‘Nuova Botanika’, il centro botanico che si trova dentro Rhododendron Park che già conoscevo per averlo visitato una decina di anni fa.
   Dopo il giardino giapponese la vera attrazione è la grande serra centrale che ospita collezioni di piante disposte in modo spettacolare in uno scenario che ripropone l’ambiente tropicale e subtropicale.
interno serra centrale
pesci koi nel giardino giapponese
   Tra piante e arbusti si snodano sentieri che conducono verso i mondi vegetali di alcuni Paesi asiatici e, al centro, una grande cascata artificiale completa lo spettacolo naturale. L'ambiente è stato ricreato per trasportare il visitatore in un continente lontano e diverso. Tra le presenze appartenenti al mondo orientale si incontrano una statua di Budda e un padiglione del thè cinese; subito dopo, fuori e in uno spazio aperto, una grande gabbia ospita due pappagalli: Fox ed Helga.
Fox ed Helga
la grande cascata
   Una grossa sorpresa è stata la serra delle farfalle (a seguire) che volano e si confondono tra le orchidee e le altre piante. Non avevo mai visto tante orchidee riunite insieme nello stesso posto! Conoscevo qualche specie europea ma non avevo la minima idea di come fossero meravigliose quelle orientali!
ninfee ai piedi della cascata


Le Orchidee
   La famiglia delle Orchidacee è una delle famiglie vegetali più ricche di specie ed adattate alle più diverse condizioni ambientali; molte sono epifite, vivono cioè sulle chiome degli alberi o sulle biforcazioni dei rami, mentre altre sono terricole. In Italia sono presenti un centinaio di specie diverse, tutte terricole e con fiori di piccole dimensioni di svariate forme e colori. E’ curioso il loro modo di fecondarsi  che prima non conoscevo, ma mi sono documentata ed ho scoperto delle cose interessanti.
   Le modalità di fecondazione di questi fiori sono tra le più specializzate del regno vegetale perché il polline (riunito in una massa vischiosa) è difficilmente trasportabile dal vento, inoltre gli organi riproduttori, data la loro posizione, sono di difficile accesso a molti insetti impollinatori. Sui meccanismi che regolano l’impollinazione delle orchidee è stata fondamentale l’opera di Darwin e alcune sue intuizioni si sono anche rivelate veritiere a distanza di qualche centinaio di anni.
   Tra le specie europee, nelle piante del genere Ophris, la fecondazione avviene grazie a specie di insetti esclusivi per ogni specie di pianta. Sono i maschi di alcuni insetti (Apidi e Sfelidi) che realizzano l’impollinazione, durante l’accoppiamento, con il labello della pianta, labello che per la sua forma e disegni, simula la femmina dell’insetto (ophris apifera ad es. produce una sostanza simile a quella emessa dalla femmina dell’insetto in questione che attira il maschio). Avvenuta la fecondazione i semi, a migliaia, vengono trasportati dal vento ma possono germogliare solo se trovano nel terreno un determinato micelio fungino.
   Detto ciò, che mi sembrava fondamentale, queste piante crescono grazie a tuberi sotterranei in cui si accumulano le sostanze che le nutriscono. Curiosità: è noto che la famiglia delle Orchidacee deve il suo nome dalla forma testicolare che i tuberi assumono (dal greco ‘orchis’ cioè testicolo).


               Le farfalle



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