Montalbano Elicona è stato inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia ed è stato vincitore del titolo “Borgo dei Borghi” nel 2015. E questa mi sembra una doverosa premessa, ma io mi voglio soffermare su un monumento molto importante di questo borgo che ho avuto occasione di visitare quest’estate durante un giro nella Sicilia orientale.
Il depliant dato all’ingresso fornisce informazioni adeguate per farsi un’idea sull’origine, la struttura e le trasformazioni che al castello sono state apportate durante i secoli. Le strutture principali sono, comunque, tutte sopravvissute e testimoniano la storicità delle realizzazioni e l’adesione alle vicende in esso accadute.
Il fortilizio |
Montalbano, infatti, visse Il suo periodo più luminoso con il re aragonese Federico III, il quale aveva scelto la cittadina a sua residenza stagionale per la salubrità del clima e fu allora che il castello divenne luogo di incontro di intellettuali, uomini di scienza e filosofi come il catalano Arnaldo da Villanova, medico e consigliere personale del re.
Le immagini sottostanti si riferiscono alla sala delle armature:
Dopo la morte di Federico III d’Aragona il Castello è passato più volte di proprietà conteso tra demanialità e feudalità e per ultimo assegnato in baronia. Alla fine del ‘700 la residenza di Federico III era la sede di un immenso feudo ed il centro di una ricca azienda agricola. Nel 1805 l’ultimo proprietario, per debiti, fu costretto a cederlo ai Gesuiti che lo modificarono ancora secondo le loro esigenze.
Il Castello dopo un lungo restauro è in ottime condizioni. Attualmente è fruibile in tutti i suoi ambienti: una sala conferenze, un sala delle armature e abbigliamento dei sovrani, insegne delle contrade, una sala degli strumenti musicali (in allestimento). All’interno c’è anche la tomba di Arnaldo da Villanova inaugurata nel 2015. Appartiene al Comune ed è considerato uno dei castelli più belli della Sicilia.