Jerez ha una profonda e antica tradizione vinicola per questo una sua visita non può non concentrarsi su almeno una delle sue più famose cantine. A fine settembre di quest’anno sono arrivata a Jerez in treno da Cadice attraverso un territorio acquitrinoso di acque basse e lagunari, salmastro e cosparso di bianche saline. Un giorno a Jerez può essere sufficiente sia per fare un giro veloce della cittadina sia per visitare qualche bodega del pregiato sherry spagnolo. Tra le attrazioni principali di Jerez troverete l’Alcazar, simbolo di Jerez ora diventato parco pubblico e l’imponente Cattedrale dedicata a Cristo Salvatore, tra le piazze spiccano piazza del Mamelon considerata una delle piazze più eleganti e spettacolari, centro storico e commerciale di Jerez con una grande vasca centrale colonnata e diverse specie vegetali intorno, e piazza del Arenal con il monumento a cavallo di Miguel Primo de Rivera che si innalza dentro un fontana zampillante. Ma se si va a Jerez è perché interessano le sue bodegas come quelle di Tio Pepe, il fondatore dell’industria dello sherry spagnolo o quelle di Lustau, Perez, Ganzales, Byass, Sandeman (solo alcune). Il solo motivo per il quale durante la mia visita a Cadice avevo deciso di trascorrere un giornata a Jerez era quello di visitare la “bodega Fundador”. Le bodegas di Jerez rappresentano uno dei grandi patrimoni e attrazioni non solo della cittadina che è cresciuta ed è diventata nota in tutto il mondo proprio per il suo vino ma dell’Andalusia e dell’intera Spagna. Visitare almeno una delle bodegas di Jerez e degustare lo sherry sul luogo di produzione è un’esperienza da non perdere per chi ama wine tour esclusivi.
Blog di esperienze di vita, con itinerari che spaziano dai viaggi più significativi agli hobby preferiti, dai percorsi culturali di studio e dai riferimenti storico-letterari a quelli di impegno professionale e di ricerca personale. Condivisione anche dei ricordi ai quali sono più legata e delle tradizioni popolari del mio territorio.