Il tema del 'notturno' è un tema ricorrente nella letteratura di tutti i tempi. Per me che amo i lirici greci la più bella descrizione della notte è quella di Alcmane, poeta greco del VII secolo a. C.
Quello di Alcmane è uno dei primi notturni della letteratura occidentale (scritto in dialetto dorico) che offre un'immagine molto efficace della quiete notturna. Il tema è affrontato in modo conciso e realistico: la quiete notturna che avvolge la terra accomuna tutti gli esseri che l'abitano, viventi e non viventi.
Fra le tante traduzione del frammento lirico ho scelto quella di Salvatore Quasimodo, sicuramente la più nota:
Dormono le cime dei montie le vallate intorno
i declivi e i burroni,
dormono i rettili,
quanti nella specie la nera terra alleva,
le fiere di selva,
le varie forme di api,
i mostri nel fondo cupo del mare,
dormono le generazioni degli uccelli
dalle lunghe ali
una metropoli moderna, Tokio di notte (foto di G. Stampa) |
notte al campeggio (foto di G. Stampa) |
notturno classico: bronzi di Riace, bar costa californiana (foto di G. Stampa) |
la città di Long Beach di notte, vista da un oblò |
e gli oceani solcati dalle navi,
dormono gli uomini sui continenti,
le specie animali e vegetali,
e quanti pesci
i mari, i fiumi e i laghi
nutrono nei loro ambienti,
dormono gli insetti e gli uccelli
che sostano nella profonda notte
N. B. questi versi sono personali