venerdì 4 gennaio 2019

Notturno

   Il tema del 'notturno' è un tema ricorrente nella letteratura di tutti i tempi. Per me che amo i lirici greci la più bella descrizione della notte è quella di Alcmane, poeta greco del VII secolo a. C.
  Quello di Alcmane è uno dei primi notturni della letteratura occidentale (scritto in dialetto dorico) che offre un'immagine molto efficace della quiete notturna. Il tema è affrontato in modo conciso e realistico: la quiete notturna che avvolge la terra accomuna tutti gli esseri che l'abitano, viventi e non viventi.
Fra le tante traduzione del frammento lirico ho scelto quella di Salvatore Quasimodo, sicuramente la più nota:

Appennino toscano: le Apuane
Dormono le cime dei monti
e le vallate intorno
i declivi e i burroni,
dormono i rettili,
quanti nella specie la nera terra alleva,
le fiere di selva,
le varie forme di api,
i mostri nel fondo cupo del mare,
dormono le generazioni degli uccelli
dalle lunghe ali

   Sono versi apparentemente molto semplici, ma sicuramente lontani dalla contemporaneità di concepire la notte: alla quiete notturna in cui sprofonda la natura nella lirica di Alcmane spesso si contrappone il caos delle metropoli che la sera si animano e si illuminano di luci colorate. Dopo una lunga giornata, a notte fonda, arriva, finalmente, il riposo per tutti gli esser della terra.

una metropoli moderna, Tokio di notte
(foto di G. Stampa)
notte al campeggio
(foto di G. Stampa) 

 notturno classico:
bronzi di Riace,
bar costa californiana
(foto di G. Stampa)










Un notturno moderno e più attuale potrebbe essere descritto così:
la  città di Long Beach di notte,
vista da un oblò




Dormono le metropoli rumorose    
e gli oceani solcati dalle navi,
dormono gli uomini sui continenti,
le specie animali e vegetali,
e quanti pesci
i mari, i fiumi e i laghi
nutrono nei loro ambienti,
dormono gli insetti e gli uccelli
                                          che sostano nella profonda notte

N. B. questi versi sono personali